Gualtiero De Santi tratteggia per “Teatro di Marca” la figura di Franco Graziosi, attore maceratese: «sul controluce di decenni che hanno visto mutare le coordinate culturali e estetiche, e che dunque vanno raccontati all’interno della vicenda espressiva dell’attore marchigiano, questi ha saputo tradurre su di sé alcune grandi immagini della crisi e del cambiamento, ora vivendole nelle contraddizioni dei personaggi epocali (l’inquieto Lopachin del Giardino dei ciliegi), ora trasferendole con esattissima intuizione nell’onda tonale di una riflessione lasciata evidentemente agire sulle tavole del palcoscenico (il loico e scattante Mefistofele del Faust, ma soprattutto il Cotrone de I Giganti della montagna)».
Autore
Gualtiero De Santi è studioso di letterature comparate e di cinema, ma i suoi interessi investono anche altri ambiti, dal teatro alla filosofia alle arti figurative. Ha pubblicato diversi libri, tra cui una monografia su Sandro Penna (Firenze, La Nuova Italia, 1982), L’angelo della Storia (Bologna, Cappelli, 1988), I sentieri della notte (Milano, Crocetti, 1996), più di recente Zavattini e la radio (Roma, Bulzoni, 2012) e altri. Ha scritto diversi profili critici di autori cinematografici da Louis Malle a Carlo Lizzani e Vittorio De Sica, curando di quest’ultimo anche i volumi relativi al restauro di alcuni suoi film. Dirige per la Marsilio la collana dei Nuovi Quaderni Reboriani, i cui primi titoli vertono sulla figura del poeta Clemente Rebora, da De Santi a lungo studiato (Convegno di Rovereto, 1991). È stato insignito di molti premi, tra cui il Premio Bellezza 2000 per la saggistica, il Premio Vittorio De Sica per la storiografia cinematografica (2004), il Premio Piazzolla-Petrucciani per il suo volume sulle Stagioni francesi di Marino Piazzolla (2008) e il riconoscimento del Premio Metauro (2011).
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