
Giro lungo per la primavera: dall’Engadina alle Alpi Orientali, da Atene a Parigi e dai Laghi Gelati a Ronco sul Lago Maggiore
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Esaurito
Istanbul, Atene, Parigi, Monaco, Salisburgo sono le mete dove riscoprire la letteratura dei luoghi, la loro storia, la loro antropologia, il perché alcuni di essi, specie nella vecchia Europa, stiano perdendo l’opportunità dell’incontro con la Modernità. E, come per contrasto, in quei luoghi dove le antiche civiltà, quella greca e bizantina, sepolte dalla storia di altre dominazioni culturali, quella turca in particolare, siano più ricettive ad abbracciare il progresso e a liberarsi della polvere del tempo. Le parole di Borgese suonano nel nostro tempo, scandito da un turismo veloce e democratico, un po’ desuete ma profetiche per quegli anni così bui che stavano per appannare con la loro coltre l’idea nascente di un’Europa delle Nazioni. Ma suonano quale insegnamento e speranza per il nostro tempo: solo la conoscenza dell’altro, degli usi e dei costumi dei popoli, della loro civiltà, ci conduce alla libertà.
Prefazione di Mariarosaria Olivieri.
Autore
Giuseppe Antonio Borgese (Polizzi Generosa, 1882 – Fiesole, 1952), accanto alla sua attività di giornalista e di critico, fu anche compositore di opere poetiche, romanzi, racconti, novelle e opere teatrali. Oltre alle poesie La canzone paziente (1910), Le Poesie (1922) e Poesie 1922-1952 (1952), scrisse anche due romanzi, Rubè (1921), opera notevole dal sapore quasi profetico, per lo stile e per la trama psicologica che analizzava le contraddizioni morali di un intellettuale egocentrico e torturatore di sé stesso e degli altri, e I vivi e i morti (1923). Della seconda metà degli anni ’20, fu autore di molte novelle (La città sconosciuta, Le belle, Il sole non è tramontato), tutte raccolte ne Il pellegrino appassionato (1933), e, nel 1931, del racconto breve Tempesta nel nulla, ispirato da un soggiorno e un’escursione nei monti dell’Engadina; per il teatro compose due drammi, L’Arciduca (1924) e Lazzaro (1925). Moltissimi e validi furono i saggi di critica letteraria e di estetica che seguono un percorso approdante a tesi polemiche nei confronti dei suoi primi maestri e modelli, soprattutto nei confronti di D’Annunzio. L’attività giornalistica e politica di Borgese viene testimoniata in numerosi volumi, come La guerra delle idee, L’Italia e la nuova alleanza e numerosi altri. Tra i libri di viaggio si ricordano Autunno a Costantinopoli, Giro lungo per la primavera, Escursioni in terre nuove e Atlante americano. Durante la guerra e nel secondo dopoguerra, l’autore continuò a redigere libri a sfondo politico e non mancò il suo attivismo come evidenziò il testo intitolato Disegno preliminare di costituzione di una repubblica mondiale del 1948.
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