Se mai è esistito un paradiso terrestre per scrittori e aspiranti, è stato negli anni venti del Novecento a Parigi, dove Hemingway, Faulkner, Dos Passos e Simenon hanno trovato spazi perfetti per la propria vocazione. La realtà era più complessa di quella poi idealizzata – con chiaroscuri non soltanto nei noti eccessi alcolici di Joyce e molti altri –, visto che a posteriori Fitzgerald definisce la città una nuova Babilonia e Orwell ne descrive crude miserie; ma per noi prevale il malinconico sapore di una felicità perduta. Raccontando libertà inebrianti e dedizione assoluta alla scrittura, questo quadro di storia letteraria è anche riflessione su una forma estrema di nostalgia: quella per un’epoca che avremmo voluto vivere.
Autore
Luca Della Bianca (Milano, 1962), narratore e saggista, con Metauro ha pubblicato Un libero profilo di letteratura italiana (2004), Introduzione alla grandezza di Émile Zola (2008) e «Io d’amore mi vestirò». Sentimento ed eros nelle canzoni italiane degli anni Settanta (due edizioni, 2023 e 2024).