Jan José Ángel Valente è uno dei più importanti poeti spagnoli della seconda metà del XX secolo. Antiretorico e antisentimentale, vicino per vocazione interiore e profonda intimità a San Jaun de la Cruz e alla mistica europea, il suo verbo poetico giunge a rifiutare la nozione di poesia come puro atto comunicativo e si pone come autentica forma d’essere, diventando sempre più essenziale e non rinunciando mai a quella leggerezza che gli permette di muoversi alla frontiera tra il vissuto e l’onirico, il visibile e il metafisico. La presente antologia, che comprende poesie in gran parte inedite in lingua italiana, copre l’intero arco della produzione di valente, dagli anni Cinquanta di A modo de esperanza alla sua ultima raccolta, Fragmentos de un libro futuro, uscita l’anno della sua morte.
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Autore
José Ángel Valente (1929-2000), professore di Lingua e letteratura spagnola a Oxford, funzionario all’ONU e all’UNESCO, affiancò a queste l’attività letteraria, come saggista, critico e soprattutto come poeta, che gli fruttò premi e consenso di pubblico: nel 1984 ricevette il premio della Fondazione Pablo Iglesias, nel 1998 il prestigioso premio Reina Sofía di poesia. Tra le numerose opere postume La experiencia abisal (2004) raccoglie la sua «estrema sintesi tra pensiero critico ed espressione poetica».
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Rassegna Stampa
Recensione di Renzo Ricchi, Nuova Antologia (Rassegne), giugno 2009.
I versi di José Valente nel segno dell’esilio di Marco Dotti, Il Manifesto, 28 giugno 2008.
Se la poesia spagnola ritorna alla mistica di Mario Andrea Rigoni, Corriere della Sera, 17 giugno 2008.
In cerca di abissi di levità di Carlo Ossola, Il Sole 24 Ore, 13 aprile 2008.
Per isole remote. Poesie 1953-2000 di José Angel Valente, Biblioteca di Garlasco (PV), 20 marzo 2008.
José Ángel Valente, Per isole remote, recensione di Danilo Manera.
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