[vc_row][vc_column][vc_separator][vc_empty_space][vc_column_text][edgtf_dropcaps type=”normal” color=”#d6a67c” background_color=””]S[/edgtf_dropcaps]ilvia Sinibaldi presenta ai lettori del Corriere Adriatico il libro di Giorgio Tornati Compagni scusateci, avevate ragione. Un patchwork sul ’56 pesarese…
«Il 1956 fu un anno drammatico. Un giorno dei primi mesi di quell’anno, un nume tutelare sovietico aveva aperto un armadio e messo in mostra ai propri “fratelli” tante storie di crimini e d’illegalità avvenuti sotto il potere di Stalin. Allo sconcerto provocato da queste rivelazioni si aggiunse, di lì a poco, l’orrore per i fatti di Ungheria, dove il sollevamento popolare, provocato anche dalle dichiarazioni di Chruščëv al XX Congresso del Partito Comunista sovietico, fu represso nel sangue dall’invasione delle truppe sovietiche e dell’Armata Rossa. Una vicenda internazionale all’interno della quale Pesaro rappresentò storicamente e politicamente un unicum.»
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