Amici allo spiedo è un titolo “da burla”, come a giustificare l’operazione dell’autore di infilzare, per una ragione o per l’altra, i suoi amici. Non per cuocerli, ma per rosolarli al fuoco di sentimenti e dell’attenzione: farne cibo per una tavolata intellettuale. Dove gli amici stessi a loro volta sono invitati come “infilzatori”. Un gustosa galleria di ritratti dei maggiori artisti e scrittori del primo Novecento, da Benedetto Croce a Malaparte, passando per Bacchelli, Soffici, Papini, Giuliotti, Oppo, Spadini, De Chirico, Barilli… e altri.
Autore e Curatore
Antonio Baldini (Roma 1889-1962) figura tra i collaboratori dell’ultima fase della rivista fiorentina «La Voce» prima di essere coinvolto, come tanti giovani intellettuali della sua generazione, nella prima guerra mondiale. Da questa esperienza nasce Nostro Purgatorio, che riunisce in volume le sue corrispondenze dal fronte. Nel 1919 Baldini è tra i fondatori della «Ronda» e nel 1924 pubblica Michelaccio. Nella vasta produzione dello scrittore si segnalano: Amici allo spiedo (1932), una galleria di vivaci ritratti di amici letterati e pittori; Italia di Bonincontro (1940) e Buoni incontri d’Italia (1942), itinerari culturali italiani; Le scale di servizio, raccolta di acute e divertenti variazioni sul libro e sulla lettura, pubblicate in volume per la prima volta nel 1971.
Marco Antonio Bazzocchi (Forlì, 1961) è un critico letterario, saggista e docente universitario italiano. Laureato in Letteratura italiana a Bologna con una tesi sulle forme narrative del romanzo dannunziano, consegue nel 1989 il dottorato di ricerca sulla presenza del mito nella poesia di Giovanni Pascoli. Dal lavoro di dottorato vede la luce, nel 1993, la sua prima monografia, Circe e il fanciullino. Interpretazioni pascoliane (La Nuova Italia). Dopo essersi occupato per anni di Giacomo Leopardi, si afferma nel campo della critica internazionale, divenendo uno dei massimi esperti dell’opera poetica e narrativa di Pier Paolo Pasolini (Pier Paolo Pasolini, Mondadori, 1998). Dal 2000 in avanti, si impone come uno studioso poliedrico che concentra il proprio occhio critico soprattutto sulle interconnessioni tra la letteratura italiana contemporanea e il mondo delle arti visive, organizzando numerose mostre nel territorio dell’Emilia-Romagna e scrivendo testi di critica letteraria.
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