Il terzo volume della collana Segni del Moderno è dedicato alla scrittrice Gianna Manzini. A più di trent’anni dalla sua morte è ormai quasi impossibile reperirne l’Opera completa mentre sarebbe importante – per coloro che si interessano all’evoluzione del romanzo moderno – potere agevolmente rileggerla e studiarla, dal momento che ella è stata una protagonista di rilievo nel dibattito novecentesco sulla forma narrativa e sulle tecniche costruttive del romanzo.
Nelle sue ricerche costruttive e nella sua prosa, infatti, è possibile rintracciare influssi provenienti dai più significativi scrittori del modernismo europeo come la Woolf, Joyce, Andrè Gide , Pirandello, mentre lo stesso confine prosa/poesia trova nella sua pagina singolari forme di fusione, in una espressività che spesso tiene presenti valori ritmici e lasciti retorici che rivelano anche una stretta connessione con le ricerche del linguaggio poetico novecentesco, evidenziando l’intimo legame della scrittrice con poeti come Ungaretti, Montale, Lorca, etc. Tali rapporti incidono sul dettato manziniano con effetti di particolare suggestione e creano nella sua scrittura una sintesi armoniosa e preziosa di elementi di stile, personale e riconoscibile, che rivela una capacità di operare in una dimensione intertestuale che già annuncia la post- modernità.
Saggi di L. Fava Guzzetta, C. Martignoni, G. Güntert , F. Di Monte, A. Caiazza e A. Panicali.
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