Questa antologia, comprendente poesie in gran parte ancora inedite in italiano, è tratta dalle dodici esili raccolte di versi di Jan Skácel, pubblicate tra il 1957 e il 1989. «Jan Skácel esprime il suo pensiero sulla condizione dell’uomo in un linguaggio puro, sobrio, allusivo, in versi che a volte si avvicinano alla prosa», afferma Lenka Froulikova, insegnante di Lingua e Letteratura ceca all’Università di Nancy2 (Francia), «In lui la vita è leggera e pesante allo stesso tempo, inafferrabile, e l’esistenza umana rimane aperta. Egli trova la propria ispirazione nella natura e nella campagna morava: è per questo che nei suoi versi risuonano i riflessi della creazione popolare e gli echi del linguaggio poetico cristallino delle canzoni e delle ballate del popolo moravo…».
Postfazione di Jarosław Mikolajewski, poeta polacco contemporaneo, saggista, autore di libri per bambini e pubblicista.
Autore
Jan Skácel (1922-1989), uno dei maggiori poeti cechi del Novecento, trascorse gran parte della vita a Brno, in Moravia. Messo al bando dal regime cecoslovacco durante la “normalizzazione” degli anni Settanta, Skácel scelse l’esilio interno, continuando a scrivere poesie che circolavano nei circuiti clandestini e all’estero. Nel 1989, pochi mesi prima di morire, fu insignito del premio tedesco “Petrarca”.
Devi effettuare l’accesso per pubblicare una recensione.
Rassegna Stampa
Jan Skácel, Il colore del silenzio (Poesie 1957-1989), recensione di Laura Toppan.
Recensioni
Ancora non ci sono recensioni.