Nino Palumbo è stato senz’altro una figura “eccentrica” di scrittore che ha seguito una personale linea di ricerca, lontana dalle mode letterarie della seconda metà del Novecento. I personaggi palumbiani (tra cui, forse il più noto, Domenico Chessa de Il giornale, 1958) permettono allo scrittore di indagare un malessere esistenziale che si origina dal conflitto tra le ragioni private dell’individuo e le ragioni (alienanti e, spesso, spietate) della società contemporanea.
Autrice
Daniela Bisello Antonucci, laureata in Lingue e letterature straniere all’Università di Padova, ha poi conseguito il dottorato in Letteratura Italiana negli Stati Uniti, alla Rutgers University, New Jersey. È autrice di saggi su Pirandello e ha curato la recensione di testi di critica per riviste di Letteratura Italiana.
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