Nel settembre del 1944, dopo un anno trascorso da rifugiato, Giacomo Debenedetti può finalmente tornare a Roma; può, soprattutto, tornarvi da uomo libero, senza più gli obblighi e i divieti imposti per oltre sei anni dalle leggi antiebraiche. Il saggio ripercorre i diversi momenti di questo ritorno alla libertà: l’impegno etico in un’azione di testimonianza, le collaborazioni alle riviste «Mercurio» e «La Nuova Europa», gli interventi sui giornali. Lo studio ricostruisce anche la storia editoriale di alcune opere importanti (Otto ebrei, 16 ottobre 1943, la seconda serie dei Saggi critici) e la loro accoglienza da parte della critica; indaga inoltre episodi poco noti della vicenda umana e professionale di Debenedetti, quali rapporti con le due piccole editrici romane Atlantica e OET e il progetto, rimasto incompiuto, di una nuova rivista letteraria. Non tralascia, infine, scritti “apparentemente” minori da cui risalta un Debenedetti attento alle dinamiche politiche e sociali del suo tempo.
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